Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

giovedì 27 luglio 2017

L'assenza dell'abisso.

(c) 2017 weast productions / vietata la riproduzione.

Diffida di quelli che ti dicono di avere tanti amici gay. Se non te ne torni sui tuoi passi prima, fai in tempo a sentire un “ma”, un “però”, garantiti come l'influenza. Ma questo, ma quello. Uguale a dire: non ne hanno mezzo. Transgender, lascia perdere. “Io non ho nulla contro i transessuali, anzi ho pure qualche amico trans, in transizione oppure no, quanti sono, uno, due, sì sono due. Uno, addirittura, ha compiuto il grande passo. Però... Scusa, ti devo lasciare, sta arrivando mia moglie”.

Detto questo: sorprende la furia (e l'assenza di ironia) della comunità LGBT negli USA (et altrove) successiva alla decisione dell'Amministrazione Trump di vietare l'arruolamento dei transgender nell'esercito. Vogliono copiare tutte le stronzate che fanno gli eterosessuali e gli omosessuali, incluso fare la guerra. Una volta si diceva, in senso lato e spregiativo: “diversi”. Faceva male. Il ravvedimento linguistico costituisce un obiettivo raggiunto, anche per i transgender. “Uguali” cosa fa? Cosa fa, però? Fa che la guerra la vogliono fare tutti: tutti al fronte, a massacrare. Il mistero della vita sta nella sua assenza di abisso. 

martedì 25 luglio 2017

Uomini in attesa.

(c) 2017 weast productions / riproduzione vietata.

Dalle immensitudini dell'esistenza si staccano immagini. È tutto gratis. Prendono il volo, portano con sé i nostri occhi. Uomini in attesa. Che fatica. Vuoi mettere in estate. Che-dio-benedica-questo-morso-di-tregua-che-l'-ombra-ritaglia.

Riposare il carico. La pancia. Quanto coraggio deve avere uno, passando di lì, per formulare la domanda, quella classica, da ascensore o da sala d'aspetto, quanto coraggio per compiere lo sconfinamento nella vita degli altri: "Maschio o femmina?". Quanta complicità nella risposta. Quanta forza (rimasta, forse, o ritrovata ora) di riderci sopra alla vita: "Maschio". 

mercoledì 5 luglio 2017

Io sto con la grassona.

(c) 20'17 weast productions

Io sto con la grassona seduta sul Tilo diretto a Milano. Sto con lei perché non c'entra niente. Sto con lei perché è una mia amica e mi ha girato la pagina della Regione di oggi. Non avrei mai creduto di scrivere, un giorno, questo, di questo, di cose di qua. E invece, da lontano, scrivo. E rido. Come lei. Oh, se rido. Oh, se ride. 

Un signore, componendo un articolo insipido e senza ispirazione, l'ha fatta a pezzi perché è grassa, proprio in una edizione nella quale si denuncia e si documenta separatamente (nella cronaca) il femminicidio. 

"C'è un femminicidio dello sguardo", mi ha scritto la mia amica grassona. Quei chili se li è "guadagnati", aggiunge. Guadagnati vivendo. Le credo perché lo so. 

Mi piacerebbe essere come lei, nei confronti della vita. Davvero come lei. Per tutte le cose stupende che fa. Grassa com'è. Grassa da scoppiare. E segreta.