Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

sabato 24 giugno 2017

Véronique Robert.

(c) 2017 weast productions / Mosul.

Non ce l'ha fatta nemmeno Véronique Robert (che per la cronaca era cittadina svizzera). Lunedì scorso era rimasta ferita nell'esplosione di una mina a Mosul, che aveva ucciso il reporter e cameraman Stephan Villeneuve e il fixer (giornalista) curdo-iracheno Bakhtiyar Addad. Oggi è morta anche lei, a Parigi, dove era stata trasportata ieri.

Faccia da reporter fa i nomi di questi tre colleghi: Véronique Robert, Stephan Villeneuve, Bakhtiyar Addad.

Il nostro è un mestiere che si sceglie. Anche coltivare la memoria di chi dà la vita per farlo è una scelta. 

venerdì 23 giugno 2017

Il senso del taccuino. E il senso dell'estate.

(c) 2017 weast productions / all rights reserved.

Domani nel Senso del taccuino sulla Regione: "Un vertiginoso accadere". Un modo per ricordare un reporter e un amico caduto sul terreno a Mosul, Stephan Villeneuve, per intuire come tutto al mondo accada nello stesso istante, per raccontare di un'amica di Londra, Glenn, che vorrebbe che il suo ex fidanzato intuisse il momento in cui lei se ne troverà un altro, per raccontare di un fotografo che non fotografa più in attesa di tornare a fotografare e insomma per entrare nell'estate e per andare al mare consapevoli che la vita è un regalo.

Con il Taccuino ci ritroviamo - se Dio, che fatica la maiuscola, o chi per esso lo vorrà - a settembre (va in vacanza anche il Taccuino, non io), con altri racconti dal mondo ci ritroveremo molto prima, da un paio di posti che mi aspettano (o così mi illudo che facciano...).

Qui di seguito il consueto (e dagli) estratto:

Succede che un amico metta un piede su un ordigno nascosto in una strada di Mosul. E salti per aria. Succedono tante cose nella vita. La notizia è subito circolata su Facebook. Insieme alle immagini di una giovane coppia che annunciava la nascita del primo figlio. I due fatti si sono toccati, per un istante, si sono sovrapposti. Anzi: il bimbo della giovane coppia potrebbe essere venuto al mondo nel medesimo istante in cui il reporter francese Stephan Villeneuve se ne andava. Il piccolo non ne saprà mai nulla. Chissà cosa avrà pensato Stephan negli ultimi istanti? O un istante prima, una frazione di secondo prima dell'esplosione: a che cosa stava pensando? Succede che la vita ci conceda l'intuizione del suo accadere simultaneo. La tragica fine di un amico e i primi respiri di un neonato annunciati nella sincronicità di Facebook e effettivamente sincronici, simultanei, chiedono di approfondire questa intuizione. Al mondo, tutto avviene nello stesso istante. Non ne deriva alcuna relativizzazione dei singoli fatti. Al contrario: ciascuno di loro viene in questo modo inserito nella dimensione di un vertiginoso accadere.

martedì 20 giugno 2017

Stephan Villeneuve.

(c) 2017 weast productions
Se ne è andato un altro collega, Stephan Villeneuve. Ieri era stato colpito dall'esplosione di un ordigno improvvisato nascosto da qualche parte, a Mosul, in Iraq, dove Stephan stava seguendo l'offensiva dell'esercito iracheno. 

Se ne è andato un amico, che ricordo con questa fotografia scattata a Gaza anni fa. Avevamo lavorato insieme, durante un'offensiva militare israeliana. Eravamo finiti sotto i tiri dei soldati, mentre eravamo in macchina. Ci siamo fiondati fuori insieme e, più tardi, in albergo, ne abbiamo riso. Come ridevamo di altre cose. L'avevo conosciuto per caso, all'hotel American Colony di Gerusalemme, una sera. Un ragazzo sempre di buon umore, intelligente: un grande professionista. Un reporter libero, prima ancora di essere freelance: filmava lui le immagini con cui raccontava le guerre. Questo ci aveva fatto sentire subito molto simili. 

Un dolore immenso, senza fondo. Stephan lascia la compagna e quattro bambini, ai quali Faccia da reporter porge le condoglianze più sentite. Un dolore immenso e senza fondo. 

Nell'esplosione, ieri, ha perso la vita anche il fixer con cui Stephan lavorava, il giornalista curdo-iracheno Bakhtyiar Haddad. La sua collega Véronique Robert è rimasta gravemente ferita, un altro reporter francese, Samuel Forey, è rimasto soltanto leggermente ferito.

mercoledì 14 giugno 2017

Ultimo giorno di scuola.

(c) 2017 weast productions / all rights reserved.

Ne esci vivo con gli stivali. È un gioco delle fantasia. Ti farai quattro risate, fra quel poco che resta. E fra i tuoi amici, quattro lerci e puzzoni, zozzi malmessi mocciosi. Anzi: ridi, già adesso. Per quel nulla che serve. E sebbene. Sebbene di nascosto. Sia mai. Sia mai detto che in guerra: che in guerra si ride. E che in guerra non c'è. Chi, maledizione? Cosa? Non costringermi alla bestemmia, rispondi! Che in guerra non c'è il mare. Oh, se si ride. Si straride. E: oh, se c'è il mare. Non è acqua il mare, forse? (Mosul, lì vicino, 2017).

sabato 10 giugno 2017

Ascolta la fotografia / 2.


Domani sera, 11 giugno, ospite di "Ascolta la fotografia" a SpazioReale sarà Jacek Pulawski. Tre grandi reportages fotografici e altri scatti proiettati e raccontati al publico all'aperto, presso l'Antico Convento delle Agostiniane. Inizio ore 21.15. Entrata libera.

venerdì 9 giugno 2017

Il senso del taccuino.

(c) 2017 weast productions / all rights reserved.

Domani nel Senso del taccuino sulla Regione: "Yoga sul mezzogiorno e covfefe". Qui di seguito il consueto estratto, ma proprio un minimo:

Quando George W. Bush dichiarò: «Credo che Dio desideri che io mi candidi alla Casa Bianca», a nessuno andò di traverso il mojito. Quando, ormai eletto, dopo gli attentati dell'11 settembre e in un discorso alla Nazione nonché in successive occasioni, G. W. si superò presentando se stesso come il Goffredo di Buglione di una guerra globale del Bene contro il Male, andammo avanti tutti quanti appesi alle cose della vita. Stavamo dalla parte del Bene. Quando, in relazione all'imminente guerra in Iraq, Bush precisò che «non possiamo arrogarci il diritto di conoscere le vie della Provvidenza, ma dobbiamo avere fiducia in lei», nessuno rinunciò a prenotare le vacanze o a mettere al mondo bambini. Ci avrebbe pensato la Provvidenza. Il giorno in cui Bush pronunciò la parola «crociata» in luogo del vocabolo “guerra” nei confronti, dapprima, dell'Afghanistan e, successivamente, dell'Iraq, dovevamo tutti avere qualcosa di urgente da fare: non si spiegherebbe altrimenti la nostra indifferenza. Quando la parola “crociata” si rivelò essere carta stagnola avvolta attorno alle motivazioni e finalità (profonde) dell'auspicato (dal Presidente) “nuovo Medio Oriente”, pochi ebbero la percezione del disastro che stava per compiersi.

giovedì 8 giugno 2017

Ascolta la fotografia.


Domani, venerdì 9 giugno, primo evento di "Ascolta la fotografia" a SpazioReale con Sabine Cattaneo quale ospite, con le sue immagini proiettate all'aperto. Dalle 21.15. Vi aspettiamo all'Antico Convento delle Agostiniane, Bellinzona / Monte Carasso. Entrata libera. Domenica 11 giugno, alla stessa ora, sarà nostro ospite Jacek Pulawski.


(c) 2017 weast productions / vietata la riproduzione.
In occasione delle serate di "Ascolta la fotografia" il 9 e l'11 giugno, l'esposizione "Resistenze" a SpazioReale sarà visitabile negli orari consueti e pure dalle 19.00 alle 21.00. Le fotografie esposte (quelle stampate su cartone) sono in vendita.

giovedì 1 giugno 2017

La vita è covfefe.

(c) 2017 weast productions / vietata la riproduzione.

L'ho sempre pensato. Basta guardarla. Uno spettacolo senza fine. Non passa giorno che non ci regali un racconto. La vita è covfefe.