Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 22 aprile 2016

E grazie ai colleghi giornalisti.

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Desidero anche ringraziare con affetto i colleghi giornalisti che mi hanno finora concesso lo spazio dentro al quale presentare "Infiniti passi" (Salvioni Edizioni), lo spazio per parlare di questo mestiere, dei rischi che comporta, della paura che comporta e che porta, del senso del taccuino e della macchina fotografica e del senso della cinepresa. Del senso di essere dentro la vita, appiccicati alla vita. La vita degli altri. Che è come la nostra. Grazie per offrire, in questo modo, ai giovani magari l'ispirazione a fare il mestiere del reporter. Che è un mestiere di resistenza. Resistenza alla versione precotta e predigerita del modo. Quella comoda, insomma, e, per finirla qui, quella che va bene a qualcuno. E per fortuna non a tutti.

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