Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 23 maggio 2014

Il senso del taccuino.

Domani nel Senso del taccuino sulla Regione "Nessuna voglia di guerra". Dispaccio dal fronte degli scontri in ucraina di cui Faccia da Reporter propone qui di seguito il solito estratto:

Le donne volano sui tacchi alti infilate dentro vestiti leggeri e colorati. Quella che chiamano estate è arrivata a Donetsk. Nessuno ha voglia di carri armati e di guerra. Eppure, la bestia se ne sta in agguato a una decine di chilometri dal centro e senza fretta osserva gli uomini armarsi e finire dentro la sua trappola. Fermo la macchina al posto di blocco principale che filtra il traffico (oggi quasi assente) in arrivo verso la città. Decine di separatisti (come chiamarli ? Kiev usa la parola « terroristi », loro si definiscono « partigiani ») armati pesantemente, con le mimetiche e i passamontagna neri sul volto parlottano nervosamente, si distribuiscono in gruppetti, mettono proiettili dentro i caricatori, urlano che gli « altri » sono « tutti fascisti ». Gli « altri » se ne stanno uno sdraiato sull’asfalto, l’altro sul pianale di carico di un autocarro. Sdraiati morti, circondati da chiazze di sangue caduto forse mentre uno dei corpi veniva scaricato. C’è sangue anche sulle ruote posteriori sinistre e sul serbatorio del diesel, pure sulla sinistra, una chiazza rossa sprayata : è lì che la morte si è messa al lavoro.  Sul petto del cadavere gettato sull’asfalto c’è, nell’ordine di percezione, un largo foro, forse quello del proiettile allargato con una baionettata, all’altezza del cuore, e poco sopra due svastiche tatuate. Siamo in tutto tre, massimo quattro  a fotografare questa scena : ci lasciano fare, spiegandoci che « più avanti » ce ne sono un buon centinaio di questi « nemici » che « fanno fuori la nostra gente ». Mi spiegano che i due morti facevano parte del «Battaglione Donbass », composto da volontari filoucraini. Chi sta dalla loro parte li chiama « patrioti ».  Non qui al posto di blocco. Qui si sposa questa narrazione del mondo: l’insurrezione è nata da un sentimento di avversità al governo provvisorio e « fascista » di Kiev che, domani, domenica, chiederà ai cittadini di rinnovare il Parlamento e di eleggere il nuovo presidente. Basta la scena al posto di blocco, con la violenza che chiama la morte e scaccia la pietà, a fare capire che si sta mettendo male per l’Ucraina.

(c) 2014 weast productions / Morto a un posto di blocco a Donetsk (24.5.2014)



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