Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 8 aprile 2014

Smontare le parole.

Abbiamo spostato l'angolazione in Medio Oriente, per qualche giorno. Occhi aperti, tuttavia, sull'Ucraina, che abbiamo intensamente seguito nei giorni della crisi. L'invito di Facciadareporter è, per il momento, di leggere e ascoltare attentamente i linguaggi utilizzati, le parole. Passate le parole ai raggi X, perché è attraverso le parole che si fa la storia, si fanno le guerre, si cambiano i confini, si fanno le rivoluzioni e le pseduo-rivoluzioni, si difendono le cause onorevoli e quelle senza onore ma con tanti interessi. L'ideale è accedere alle fonti nella lingua originale, se non è possibile si faccia ricorso a traduzioni integrali e il più possibile affidabili. Lo sguardo sul mondo che rivendica il nostro ruolo di individui capaci di critica è uno sguardo consapevole e capace di risalire alle fonti. Circa l'Ucraina siamo, di nuovo, di fronte a uno scenario destinato a preparare lo scontro frontale e a trascinarci, nella nostra qualità di "opinione pubblica", da una parte piuttosto che dall'altra. Il meccanismo è trasparente davanti ai nostri occhi. Basta osservarlo, leggerlo. Basta ascoltare le parole che circolano e rimbalzano ovunque, gratuitamente amplificate dai mezzi di informazione. Basta poco, per smontarle, queste parole. 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.