Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 14 marzo 2014

Il senso del taccuino.

Domani nel Senso del taccuino sulla Regione: "Il sottofondo della vita". Qui di seguito il solito estratto:

Sono passati tre anni dalla mail inviata da Elena, dalla sua partenza. Alla Stazione Centrale di Kiev, la banchina del treno della sera diretto in Crimea è semideserta. Una donna dall'aspetto agile e giovanile è infilata dentro un pastrano color verde che le arriva poco sopra le ginocchia. I pantaloni neri sono arrotolati fin sopra alle caviglie, gli scarponcini dal collo alto hanno le stringhe infilate a metà. Si gira, lentamente, forse sentendosi osservata. La somiglianza è straordinaria, quasi dolorosa. Sarebbe davvero da scriverci un romanzo, se fosse lei. Se avesse deciso di spezzare il suo silenzio volontario, tornare a casa, ricominciare la ricerca della verità con le sue immagini. Liberare la realtà dalla crosta fatta di bugie e inganni, di frasi utilizzate per celare, di intenzioni piegate all'interesse, al tornaconto.

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