Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 7 febbraio 2014

Il senso del taccuino.

Domani, sabato 8 febbraio, sulla Regione nel Senso del taccuino: "Appesi a un racconto". Qui di seguito il (solito) estratto:

Vivono tutti insieme in quello che chiamano “il covo”, un casermone di cemento e graffiti. Lobo ha il naso piatto. L'aria fredda di Berlino, passando attraverso le narici, fischia. Non è proprio un fischio, la parola giusta è sfrigolio. Lobo è la forma abbreviata di lobotomizzato. I suoi amici lo chiamano così perché ha preso troppe botte, troppi pugni in testa per avere, dicono loro, un cervello che funzioni ancora. Senza di lui, tuttavia, il gruppetto non esisterebbe più da tempo, li avrebbero già fatti fuori. Lobo è un carro armato. L'altro è Squalo. Se osservi come ghigna capisci perché lo chiamano così. Squalo è quello che la sa lunga, specializzato in informatica e carte di credito, ovviamente clonate. Chiappa fa ridere solo a guardarlo. Non è molto alto, è soprattutto largo, largo di chiappe: le lattine di birra scura che butta giù cominciando la mattina sembrano finire tutte lì. Chiappa è il migliore quando si tratta di rubare una macchina. Pera ha la faccia da pera, due occhi piccoli e rotondi, puoi guardarci dentro fin che campi, non ci troverai nulla. Pera ha lo sguardo vuoto. Dice sempre “calma”, non conosce un'altra parola. Gli altri lo ascoltano, quel “calma”ha evitato a tutti un sacco di guai in passato. Non a Mat, che è in prigione. Mat sta per matematica: lui faceva i calcoli, tirava le somme, distribuiva il bottino. Da dentro non puoi farlo, quindi a Mat c'hanno messo una pietra sopra. Infine ci sono Uma e Crosta, i nuovi arrivati.


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