Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

domenica 24 novembre 2013

Niente incenso. E niente dormicum.

© weast productions 2013

© weast productions 2013

Due immagini da una messa celebrata questa sera in una chiesa del Canton Ticino. Il religioso che normalmente officia ha ospitato un giovane padre che si è preso l'ora d'aria dalla Siria. È giunto qui da noi per qualche giorno e fra qualche giorno tornerà nella guerra. Sto sul vago. In italiano ha chiesto di pregare per il suo Paese e per chi ci vive (e muore), per i cristiani ma anche, una volta o forse due, per i musulmani, per tutti coloro che subiscono la violenza scatenata. Ad ascoltarlo c'erano ticinesi e siriani che vivono qui da anni. Non importa quanto uno possa essere convinto (o, appunto, non convinto del tutto) del senso di una tale richiesta e – in definitiva – della preghiera in generale: è una conclusione alla quale ciascuno deve giungere disperatamente solo. E quindi: silenzio. E tuttavia ho colto, ascoltando il padre e osservando la gente (i fedeli), la trasformazione del rito e/o del rituale in consapevolezza. La consapevolezza di ciascuno, fra i banchi, che sarebbe uscito da quella chiesa con qualcosa a cui pensare, questa sera, con un racconto da portarsi a casa e dentro la vita. Per qualche minuto, ora o addirittura giorno. Cristiani d'Oriente insieme a cristiani d'Occidente. Capita raramente. Così. Le parole del padre venuto dalla Siria, ponderate eppure gonfie di una non traducibile sofferenza, hanno portato il volume del dolore che lì si sta accumulando. Voglio dire questo: per una volta, in chiesa, sono stato testimone dell'innesco di una reazione (a catena) dentro ciascuna persona diventata, nell'eco delle parole che suggerivano immagini, un soggetto schierato. Schierato dalla parte degli altri, in questo caso di chi in Siria aspetta soltanto di finire a pezzi. Inutile dire – sapete come la penso – che sarebbe compito dell'informazione innescare questa energia. E invece no, l'informazione ci fa di Dormicum. Che è la stessa cosa dell'incenso. Che questa sera però in chiesa non c'era.  

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