Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 22 novembre 2013

Il senso del taccuino.

Domani, sabato 23 novembre, nel Senso del taccuino sulla Regione: "Mai stata una da pantofole". Qui di seguito il (solito) estratto:

Quelle sue conoscenti (alla lontana) che la mattina (ogni mattina) si alzano con il sorriso stampato sulla faccia. E infilano i piedi dentro pantofoloni con la forma di un puffo o di un orso o di un'enorme fragola. Lei no, mai stata così. Nemmeno oggi, a quarant'anni suonati. Lo dice tutto d'un fiato, mentre beve un caffè. Diversa. Già da ragazzina. Capitava che sua madre la guardasse vicino vicino, gli occhi appiccicati ai suoi, come a lei piaceva fare in estate con una bottiglia dentro la quale aveva infilato una lucertola o un grosso insetto appena catturati dopo una lunga battaglia. Stessa curiosità. Lo sguardo di sua madre celava però l'apprensione di un ricercatore che in laboratorio ha dato vita a un mostro. Che gli sta davanti vivo. Per fortuna, e perlomeno ancora, prigioniero di una bottiglia. Normale che lo scienziato sia sopraffatto dai sensi di colpa. Da qualche brivido. E, non da ultimo, dalla paura. Per la mamma, valeva la stessa successione di stati d'animo.

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