Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 25 ottobre 2013

Il senso del taccuino.


Domani, sabato 26 ottobre, sulla Regione c'è Il senso del taccuino. Qui di seguito il (solito) estratto:

Il mondo lo guarda grazie a un'antenna sistemata sul tetto della casa dentro la quale vivono suo padre, sua madre e una sorella che i genitori non sono mai riusciti a sposare. Le altre sono tutte maritate. Lui avrebbe potuto sistemarsi con una ricca signora americana, avanti con gli anni: va bene, diciamo pure molto avanti con gli anni, ma ricca sfondata e per di più innamorata di questo ragazzo che un giorno, così per caso, l'aveva vista, salutata in un mezzo inglese e le aveva mostrato Betlemme, tutta quanta, dalla Piazza della Mangiatoia al mercato, alle viuzze strette con i negozietti dalle saracinesche verdi, senza tralasciare due campi profughi e il muro che hanno alzato gli israeliani e che ha messo in ginocchio la città e la sua vita. La sua di lui. Di Said. Sarebbe potuto partire per l'America, e invece è ancora lì, a Betlemme. E l'America la guarda soltanto su Al Jazeera.

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