Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 10 settembre 2013

Signora Del Ponte: faccia i nomi!

Qualcuno la fermi. Per il suo bene. Mi è rifinita nel radar in occasione di questa sosta ("forzata") in Ticino. Signora Carla del Ponte, scelga da che parte stare. O sta con l'ONU oppure sta con chi cerca la verità e la dice, tutta, senza giochini, senza rinviare a date che rinviano ad altre date che rinviano ad altre date (la prossima è il 16 settembre). La signora Del Ponte ha scoperto di appartenere a una organizzazione - di lavorare per una organizzazione: l'ONU - che incarna il mondo per quello che è e per come va. È un imbroglio che va per la sua strada.

La signora, ancora, sta con l'ONU. Stare con chi cerca e dice la verità (quello spicchio che vede e raccoglie) significherebbe passare dalla parte dei giornalisti: che non le sono mai piaciuti. E che - in troppi! -  stanno al suo gioco: piegati, al suo cospetto, sotto il peso di una riverenza che ricorda (ma perché?) rapporti monarchici.

La signora Del Ponte ha parlato ieri al Club de la Presse di Ginevra. Non ho sentito una sola domanda giornalistica. Niente. Il vuoto assoluto. Afasia! Non si fa.

Che cosa ha detto l'ex magistrato che ora lavora per la squadra dell'ONU incaricata di fare luce sui crimini contro l'umanità in Siria? Ha detto che in Siria si commettono crimini contro l'umanità, da entrambe le parti. Con la complicità del mondo, in sostanza.

Benvenuta sul pianeta Terra, signora Del Ponte.

Se lei, stimata signora, ha i nomi e i cognomi scritti sul suo taccuino, gentilmente faccia un passo avanti e li tiri fuori, li dica. Alla stampa. A costo di rinunciare (dovrebbe, senza dubbio) al suo mandato.

Sarebbe, a questo punto, in compagnia di noi giornalisti, di quelli, perlomeno, che la storia la stanno raccontando da tempo. Che fanno nomi e cognomi, quando li  hanno. Lo so: non è la compagnia che le piace. Non quando si fanno domande. Quelle vere. Quelle a cui non è possibile rispondere con un "buongiorno" finale. Vedere, per credere, TG RSI del 9 settembre edizione delle 20. Ma è un indizio, uno soltanto, fra i molti sparsi ovunque nel web.



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