Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

sabato 31 agosto 2013

Un miracolo. Come minimo.

Le ultime notizie sono come le penultime. E quelle prima. Uguali. Brutta storia. Missili Cruise (perché scrivo "cruise" maiuscolo, tenuto conto che scrivo "dio" minuscolo?). Missili cruise sulla Siria, in un prossimo futuro, eventually. Va bene, non sono un pacifista con le Birkenstock, a volte funziona anche à la guerre comme à la guerre. Ma la Siria, dopo tutte le storie che sono state raccontate, che ho - nel mio microcristissimo cosmo - raccontato pure io, sulla gente, dico: gente, dico: esseri umani, dico: come noi, uguali, garantisco, tu ed io, fotocopie, con tutte le storie su quello che chiedevano, prima ancora delle armi aiuti, aiuti umanitari, una mano, va'.... Che gli arriva, invece? Bombs....  Ohohoh, che storia. Ohohoh, come va il mondo.

Oggi sono stato ospite ad Arzo nella Corte dei Miracoli (C.d.M), e di nuovo ringrazio gli organizzatori per l'invito. Ci sono stato per proporre due riflessioni sulla narrazione schierata. Narrazione del mondo, si capisce. C'era moltissima gente, un pubblico straordinario che ringrazio. Per essersi preso la briga di venire ad Arzo. E per quello che mi ha fatto capire, una volta ancora: che tutte queste persone sono interessate al mondo. Con intelligenza, sensibilità, con una fame meravigliosa. Che fame resta, quasi sempre. Lo devo dire. Anzi: ri-dire. E lo ri-dico. I ticinesi (o devo dire gli svizzero italiani, correct so, sir?) sono fortissimi. Hanno una testa che funziona. Quel poco che ho detto ad Arzo, l'ho detto perché sono loro (donne, uomini, ragazze e ragazzi nella C.d.M) ad averlo tirato fuori da me. Maieutica. Miracolo!

Il mondo non si racconta mai abbastanza. L'ho detto quante volte? Sarei rimasto fino a domattina nella Corte, insieme alla gente. A incontro terminato mi sono invece nascosto nello sgabuzzino dietro il palco, perché sentivo che al tempo era stato messo un limite arbitrario, ma inevitabile. Saremmo andati avanti ancora.

Si è parlato anche di mafia in Italia, nella C.d.M: non io, l'altro ospite, Giulio Cavalli.

Quando dico che il mondo non si racconta mai abbastanza, intendo anche il nostro. Che ci piace invece osservare con troooooppa indulgenza. Facciamo finta di vivere in una democrazia perfetta. Basta un insaccato per farci dormire tranquilli e svegliare ancora meglio. Tornando a casa ho visto un cartellone destinato a trasmettere un messaggio politico, credo si tratti di questo: c'era l'immagine di una "luganighetta".... Non so cosa dire: nemmeno in Egitto, giuro, nemmeno lì, a parte la questione carne suina, ma voglio dire: nemmeno in Egitto, che è messo stramale, a uno gli viene in testa di prendere la gente per fessa a questo punto....

Perhaps, l'anno prossimo ad Arzo si parlerà anche di quello che non va qui da noi, in Svizzera.

Si parlerà ad esempio di Mohammed Al Ghanam, lo conoscete, vero?, ne ho parlato spesso. In prigione da 6 anni a Ginevra, per NIENTE, per NULLA. Vi invito a rileggere l'incipt del Processo di Franz Kakfa. Fulminante,  e calzante pure in questo caso. Un tribunale ha recentemente ordinato la sua scarcerazione per motivi di salute (roba seria) e lui dov'è? In carcere, ancora. Okristo!

C'ho pensato questa sera: su Al Ghanam ho realizzato un reportage, alcuni servizi per il telegiornale, ho scritto articoli e ne ho scritto sul blog. Servito a zero. Allora ho deciso di scriverci sopra un pezzo di teatro. Se è teatro e quindi se è fiction e quindi se è tutto quanto inventato di sana pianta, qualcosa succederà. Qualcosa di buono, si capisce. C-a-p-i-t-e-r-à-. Sarebbe un miracolo. Come minimo.

Domani la storia delle donne occidentali dentro un cabrio che ho lanciato nella Corte. Dei miracolati. Questo sì. 

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