Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

mercoledì 3 aprile 2013

La Merkel con la barba e quelli con la barba in costume.


La Merkel che s'incazza non è una notizia. E' sempre incazzata. La Merkel che si arrabbia perché le hanno fatto click davanti, click di fianco e click dietro mentre era calata dentro un body e/o costume da bagno e, dentro questa mise, si stava calando in vasca termale @ Ischia, è una notizia. Significa che la Merkel è umana. Tedesca, va bene, ma umana. Non dovrebbe prendersela: sarò di bocca buona, ma da vestita lascia presagire un peggio che en maillot de bain non si avvera. Non del tutto. Tiene duro. È quaaaaasi soda. Meglio dell'euro. Non sono sicuro che gli scatti siano davvero clandestini: troppo nitidi, troppo sicuri. L'umanizzazione del potere (attraverso la quasi nudità, la rabbia espressa ex post per la ciccia rubata e rivelata al mondo) è una vecchia storia. Che, forse, si ripete.

Ce n'è un'altra di storia che si ripete. Diversa. I suoi protagonisti, alla vista della Merkel in body, chiuderebbero gli occhi e chiederebbero probabilmente perdono a dio per la frazione di esperienza adiposa femminile involontariamente compiuta. Eppure, c'entrano anche loro. Vedi come va il mondo: a sera inoltrata sei lì che pensi alla Merkel. Eppure, in un moto d'orgoglio, e siccome stai scrivendo altre cose, ti ricordi di un passaggio letto in un recentissimo volume dedicato allo Yemen. Nel parlarne, l'autore presenta un palestinese, di nome Abdullah Azzam, che negli anni dell'occupazione sovietica dell'Afghanistan non faceva altro che

traveling to Europe and the US to recruit fighters for his war (quella – aggiungo – antisovietica). The US, eager to see the Soviets bogged down in their own Vietnam, allowed Azzam – e qui arriva il punto – to establish satellite centers across the country, in cities like Brooklyn, Kansas City, and Tucson. The broad-shouldered Palestinian in his Afghan cap was a tireless recruiter, screening videos and delivering speeches night after night. “Your brothers and sisters in Afghanistan need you”, he beseeched the uncertain crowds. Listening to Azzam, one jihadi recalled years later, “made me want to find a blanket and withdraw from the world.”

((da: The last refuge. Yemen, Al-Qaeda, and America's war in Arabia, Gregory D. Johnsen, W.W. Northon & Company Ltd., London, 2013, p.12)).

Anche questa, è una vecchia storia. Che oggi si ripete. Preciso: continua. Con una differenza: che sono riusciti (che bello lasciare in sospeso l'attribuzione di responsabilità....) a farci credere che non c'entra nessuno. Che tutto avviene perché al mondo ci sono quelli con la barba e quelli senza.

Vedi un po' come va, questo mondo. La Merkel in body e gli altri con la barba. Darei non so che cosa per vedere il contrario: gli altri in costume e la Merkel con la barba. Mi basterebbe un minuto. Ma chiedo troppo, lo so. 


1 commento:

  1. Estratto da "La fotografia"

    ... andate via che non c'è più niente da vedere
    niente da capire
    credo che ti sbagli perché un morto di soli tredici anni
    è proprio da vedere perché la gente sai
    magari fa anche finta
    però le cose è meglio fargliele sapere.
    Guarda la fotografia
    sembra neanche un ragazzino
    io son quello col vino
    lui e quello senza il motorino ...

    Intelligenza ed ironia, un connubio vincente.

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