Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

mercoledì 6 marzo 2013

Come un carro armato su un tamburo di latta.

C'è una novità nel caso Al-Ghanam e la comunico in esclusiva: due psichiatri sono riusciti a incontrare il rifugiato politico in Svizzera e ex colonnello egiziano nella sua cella nel carcere di Champ-Dollon. La direzione del carcere ha così accettato, dopo essersi a lungo opposta, che i medici vedessero il prigioniero nei suoi pochi metri quadrati: lui si è sempre rifiutato di scendere nel parlatoio.
Ebbene: la novità è che gli psichiatri ritengono che El-Ghanam possa essere accolto in una struttura psichiatrica normale, vale a dire non sorvegliata, non a regime semicarcerario. El-Ghanam è in prigione da sei anni senza una pena da scontare: è in regime di internamento perché ritenuto pericoloso per la Svizzera e la società elvetica. Weast Productions si è occupata di questo caso fra l'altro con un reportage investigativo e un servizio al TG di RSI (vedi post sotto: "Il colonnello sepolto vivo"), dimostrando più di un aspetto che in questa vicenda suscita inquietanti interrogativi (servizi segreti svizzeri, polizia ginevrina, giustizia, Consiglio federale, ecc.)  e denunciando la plateale violazione dei diritti umani da parte delle autorità giudiziarie ginevrine e anche del Consiglio federale che ha sempre scaricato il barile sulla città di Calvino. La conclusione degli psichiatri, per quanto tardiva, potrebbe segnare una svolta. Da subito, tuttavia, smonta l'impianto giudiziario che ha tenuto in carcere un uomo per quasi sette anni, mettendolo sotto chiave, meglio: sotto terra. Perché? Pericoloso? Per la Svizzera? Per la popolazione? Per i suoi politici? Che strano sapore ti lascia in bocca questa storia. Un po' quello di uno stato che passa sopra, quando gli pare, ai diritti umani: come un carro armato su un tamburo di latta. Alcune risposte nel reportage che Falò ha messo in onda qualche tempo fa e che ha forse contribuito, insieme agli sforzi dell'avvocato ginevrino del colonnello Al-Ghanam, Pierre Bayenet, alla svolta che Faccia da reporter anticipa.

Notizia per la stampa: domani alle 17.00 al palazzo dell'ONU a Ginevra ci sarà un "side-event" dedicato a Mohammed Al-Ghanam, con la partecipazione, fra gli altri, dell'avvocato Pierre Bayenet, del rappresentante svizzero della Missione CH all'ONU, ecc. L'evento è organizzato dall'organizzazione Nord-Sud XXI. L'evento è - PURTROPPO - aperto soltanto ai giornalisti. Almeno voi, colleghi, andateci!

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