Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

lunedì 14 gennaio 2013

Non chiedono altro spazio le mie immagini.

Sei in anticipo sul mio tempo.
Eppure:
comincio a capirti. Ciò che ho visto
sta nel giro agile
del respiro.
Non chiedono altro spazio
le mie immagini
senza peso. O quasi. Tu vuoi
che me ne accorga.
Proprio ora.
Mi pare di esserti
indifferente, mentre improvviso
un cambio vela
impacciato.
(Il vento sale di mezzo giro 
soltanto.
Scherza. Scompiglia le mie carte).
Sbaglio, e di nuovo.
Sono testardo, non mi arrendo - mi conosci.
Intravedo, da lontano,
la scia del segreto. A vista d'occhio, ora.
Dimmi pure. 
Che avrò altra sabbia
fra le dita? E quanto basta?
Saprò essere all'altezza:
assorbire
(per davvero), (fino in fondo)
la singolare odissea
dei cristalli.
Una collana. Ecco. 
Appesa al vuoto,
fra una parola e l'altra.

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