Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

giovedì 9 agosto 2012

La Siria. Un lampadario. E un lunotto inesistente.

Il mio autista siriano oggi è venuto a prendermi con questa macchina. Una Toyota. Voleva fare colpo. Dopo il fiasco di ieri c'è riuscito. Un colpo di sole. Alla nuca. Se non fossi abituato me lo sarei anche preso. Il lunotto posteriore non esiste più. Spazzato via da un proiettile. Io stavo seduto dietro. Non quando è arrivato il proiettile. Sotto il sole di oggi. Ho adorato il "lampadario" interno che ha preso il posto di una banalissima lampadina di serie. Come fai a non sorridere, nonostante tutto? Nonostante la guerra, i morti, la gente che fugge? Gliel'ho promesso: sarà il mio autista per sempre. Sempre. E' stato assunto e nominato.   

(c) 2012 weast productions


(c) 2012 weast productions


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1 commento:

  1. Bello. Il racconto. Lo stile. L'immaginarsi la scena descritta.
    Come fai a non sorridere... Non devono vederne spesso di sorrisi da quelle parti, e di simpatia ancor meno. Gli avrà fatto bene. Ancora meglio gli avrà fatto la tua promessa. Concretizza un futuro, un incarico, in un presente incerto.

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