Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

venerdì 15 giugno 2012

La barba. La canna. La zeppa. E la zappa.

Non avevo fatto i conti con la classe contadina. Quell’immenso serbatoio di voti irrequieti di cui dispone l’Egitto. Per chi voterà mai la classe contadina o popolare che sia? Barbe? Canne? Zeppe? Ho fatto una scoperta straordinaria: le zappe condividono gli ideali delle canne ma temono le barbe. E allora hanno scelto le zeppe. La mia caricatura è completa. A costo, lo sottolineo, di sbagliarmi ancora.

Breve definizione dei termini per agevolare la lettura:


Barbe: Fratelli musulmani.


Canne: i giovani della prima rivoluzione, quelli del 25 gennaio (2011), il nocciolo duro dei barricaderos. Chiedono, oggi, una nuova rivoluzione contro i militari accusati di colpo di stato.



Zeppe: la classe commerciale, quella con i soldi, che vota il candidato presidenziale più vicino all’ex regime. Per comodità e interesse. Diciamo: per tornaconto. 



Zappe: i contadini, che conoscono la rivoluzione, sono intelligenti e furbi. Voterebbero volentieri per le canne, ma sono troppo incasinate e vaghe. I contadini sono gente pratica. E allora hanno scelto, apparentemente, di votare per le zeppe, per il candidato vicino all’ex regime. A meno che, davanti ai seggi, le barbe riescano a convincerli a cambiare idea. Succede. E non soltanto in Egitto. (Fine)



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