Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

giovedì 3 maggio 2012

Un cuore che fa click.

(c)  2012 weast productions

Oggi è la Giornata mondiale della libertà di stampa e quindi di informazione. L'ha indetta l'ONU nel 1993. Questo Blog, Weast Productions e i suoi collaboratori dedicano il 3 maggio ai colleghi uccisi o feriti sul terreno, a quelli imprigionati. E a quelli, animati da grande passione, che ancora ci credono. Perché fra i grandi nemici della libertà di stampa c'è la stampa stessa, quella in ginocchio davanti ai poteri (politici, economici), che molto spesso ama definire forti per inventarsi una giustificazione dietro la quale nascondere la debolezza del suo approccio; la stampa che ha smarrito la curiosità; la stampa che si accontenta; la stampa senza fantasia; la stampa che "fa informazione" come si fanno i biscotti e che quando la definiscono "industria" se la tira pure, pensando che sia un complimento. Questa giornata la dedichiamo anche ai giovani che hanno voglia di fare questo mestiere. A chi è allergico ai luoghi comuni e alle frasi fatte. Alle immagini stereotipate. A chi ha il cuore che batte facendo click, come lo scatto di una macchina fotografica. O che non si stacca mai dal suo taccuino. Che la telecamera se l'è cucita addosso. E poi, ancora: dedichiamo il 3 maggio alle tante persone di cui la stampa cosiddetta libera dei paesi cosiddetti liberi non si occupa, che semplicemente ignora. Senza che ci sia un dittatore a imporlo. E' il mercato, baby. L'industria.

3 commenti:

  1. Che dire di più? Un augurio allora a chi combatte sempre in prima linea, indipendentemente dal campo in cui opera, affinché la verità, quella Vera, possa emergere e creare quella giusta indignazione che permette di ribellarsi alle convenzioni e a non accontentarsi delle mezze verità, per rispetto nei confronti di chi tutti i giorni è vittima di soprusi ingiustificati e non ha mezzo o la forza di uscirne. E per il rispetto di se stessi, in quanto esseri umani.

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  2. Caro Gianluca,

    vorrei associarmi all’omaggio che rende ai Suoi colleghi e a chi “ancora ci crede” segnalando questa esposizione che incomincia oggi nel ambito della Giornata mondiale della libertà di stampa e che paga tributo a chi usa il disegno per continuare ad esprimersi malgrado tutto e tutti : www.cartooningforpeace.org/expositions/geneve

    Grazie e a presto.

    Donatella

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  3. "È un aspetto, questo, dello strano mestiere di cronista che non cessa di affascinarmi e, al tempo stesso, di inquietarmi: i fatti non registrati non esistono. Quanti massacri, quanti terremoti avvengono nel mondo, quante navi affondano, quanti vulcani esplodono e quanta, quanta gente viene perseguitata, torturata e uccisa! Eppure, se non c'è qualcuno che raccoglie una testimonianza, che ne scrive, qualcuno che fa una foto, che ne lascia traccia in un libro, è come se quei fatti non fossero mai avvenuti! Sofferenze senza conseguenza, senza storia. Perché la storia esiste solo se qualcuno la racconta. È una triste constatazione; ma è così ed è forse proprio questa idea - l'idea che con ogni piccola descrizione di una cosa vista si può lasciare un seme nel terreno della memoria - a legarmi alla mia professione."

    Un indovino mi disse, Tiziano Terzani

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