Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

lunedì 9 gennaio 2012

Faccio anch'io insider trading. E m'illumino di fango.

(c) 2012 weast / Mio padre: gli ho fatto guadagnare 1.95 franchi sul cambio.

Ho saputo da Twitter in tempo reale delle dimissioni di Philipp Hildebrand, presidente della Banca nazionale svizzera. Ero chino su carte fiscali, concentrato nella ricostruzione del destino che avevo riservato a ogni centesimo speso nel corso dei miei viaggi di lavoro nel 2010. Un dollaro all'autista, un dollaro all'informatore, un dollaro all'interprete. Giustificare tutto. Ce lo chiedono ogni giorno, le istituzioni, lo Stato. E va bene, a denti stretti, incazzati di brutto perché alla fine avanza ben poco da investire in idee e in produzioni indipendenti. Ma va bene. Pero' ti arrabbi quando qualcuno, vicinissimo a un personaggio che incarna il franco svizzero (lo stesso franco che tu devi giustificare nel dettaglio quando, dopo averlo guadagnato onestamente, lo spendi col contagocce, per fare il tuo fottutissimo lavoro o per farti i cavoli tuoi) o il personaggio stesso con consorte, con due click di mouse ne guadagna 100mila in un colpo solo. Sfruttando le informazioni confidenziali di cui il personaggio in questione ha il professionale privilegio, o magari soltanto sognandole,  o magari ancora cogliendole da un mormorio prodotto dal meritato sonno notturno del guerriero, o chissà, copiate il mattino davanti a un tè di lusso dalla lavagna in cucina su cui erano finite ore prima mentre il depositario veggente masticava un mezzo pollo freddo strappato al frigo dopo essere stato colto da comunissima (almeno questa) fame notturna. E quando questo qualcuno (questo personaggio) dice che non ne sapeva niente mentre i click passavano, avvolti dal feltro per non fare rumore, per non farsi notare,  sul suo conto personale ti metti a ridere. Non va bene, soprattutto coi tempi che corrono. E va ancora meno bene quando questi ragionamenti, come sta succedendo sulle TV svizzere, vengono definiti da alti rappresentanti della politica e del mondo della giustizia, "fango". Chi, nella nostra società, rivendica il diritto di chiedere conto a chi fa un lavoro importantissimo e guadagna una marea di soldi, una marea spropositata e moltiplicabile a suon di click, viene tacciato di untore. Denigrato. La stampa, quando svolge il suo ruolo, viene criticata, ridicolizzata, attaccata. Criminalizzata. Piace, ormai, soltanto una stampa in ginocchio. E ce n'è in giro troppa. Vogliamo dire che la insegnano questa stampa? Vogliamo dire che è materia curricolare? Vogliamo dire che questa stampa: la stampa che sta zitta è la stampa che si augurano i poteri forti, banche, economia e informazione stessa? Diciamolo.

Questa sera spiegavo a mio padre (che comunque l'aveva capita prima di me) la vicenda Hildebrand. Eravamo a cena. Un pezzo di formaggio di piccole dimensioni si trasforma sul tavolo in un pezzo di formaggio più grande: i franchi si fanno dollari. E poi il pezzo di formaggio grande diventa mezza pagnotta di pane (i dollari che ritornano franchi, ingigantiti). E la pagnotta di pane diventa una casa. Costruita sui soldi guadagnati con le migliori intenzioni, ci mancherebbe. E con la più totale trasparenza. Ci mancherebbe ancora. Capito?

Ho detto a mio padre che avrei preso la moneta con cui mi paga l'aperitivo, quando ci vediamo, togliendola dal portafogli come fosse d'oro, per portarla in banca. Sei franchi. Cambiati in dollari. E poi ricambiati in franchi. Per un totale finale di franchi 7.95. Guadagno complessivo sull'investimento valutario: 1.95 franchi. Non sono il direttore della Banca nazionale svizzera né tantomeno ho il cervello di sua moglie: ma coi cambi ci so fare anch'io.

2 commenti:

  1. Ciao!
    sì, è frustrante. tenere tutto in piena regola, giustificare ogni franchetto,dichiarare un piccolo guadagno extra o una vincita, che se poi anche non fosse dichiarato o giustificato, non cambierebbe la vita di nessuno.
    sapere che gira gente con super SUV, in località di super lusso, che se poi per caso li controllano, sono nullatenenti!
    ma purtroppo, molto purtroppo, la realtà è questa. Pochi, molto pochi, fanno il loro lavoro onestamente o con un minimo di "etica" (che parola grossa!) che poi si trasforma in dignità verso gli altri.
    E nell'affare Hildebrand trovo che nessuno abbia fatto il suo lavoro onestamente: lui o la moglie, che, sapendolo o meno (che ingenuità), hanno speculato. L'impiegato di banca che fotografa la schermata del computer, forse un'azione un po'osé, visti i principi su cui si fonda il sistema bancario CH (se voleva fare Robin Hood non doveva cercarsi un lavoro in banca, luogo decisamente sbagliato per lanciare frecce!), il finto tonto Blocher, che forse avrebbe dovuto interterpellare la procura pubblica, prima dei giornali. Io capisco benissimo il ruolo dei giornali e dei giornalisti, giusto che ne parlino, che prendano posizione. Ma i reati vanno verificati dai procuratori.
    Altrimenti si perde di vista la realtà, corrono voci. Fango o non fango, tutti vogliono dire la loro. E troppe voci non sempre fanno un coro.
    In questa vicenda, secondo me, c'è del torbido, al di là della transazione. ci sono interessi politici non molto ben mimentizzati, per non dire evidenti. E quando la bolla di sapone scoppia, poi è impossibile ricostruirla per intero. qualcuno deve pagare, e qualcun'altro (magari proprio chi ha soffiato per farla volare) se la ride bellamente. E nel volo, la bolla, ha trascinato con sé chiunche abbia voluto splendere della sua luce.
    Ora staremo a vedere se le nuove regole imposte, se il successore (magari scapolo! diventerà una clausula di contratto??)sapranno arginare l'ingordigia!
    un caro saluto
    Sabrina

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  2. Complimenti! Avete già deciso una strategia d'investimento del guadagno? ;-)

    Raccolgo il tuo invito a mettere un po' di umorismo sul blog. Penso poter fare di meglio una volta passato l'effetto degli anti-infiammatori...

    Stefania

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