Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

martedì 15 novembre 2011

Elogio della sigaretta

(c) 2011 weast productions
Silenzio. Attorno soltanto il silenzio. Notte. Oppure una stramaledetta giornata di sole che pero' ti sei augurato per giorni, settimane. Fai, Dio, tu, qualsiasi soggetto o cosa ci sia, entità, ente, essente, idea, luce o ombra, tenebra o accecante serenità, fai, fate, fate, fate, faaaate che arrivi. Questa giornata. O questa notte. Trascorsa ad ascoltare ogni rumore. Schianto, scricchiolio. Folata d'aria. Battito d'ali. Colpo di tosse. paura. Desideri. Nervi tesi. A pezzi. Sangue che scorre come fiuuuuume in pieeeena. Fiume. In. Piena. Sangue che scorrre. Fiumi di sangue. Fai, fate, fate, fate, faaaate! che mi senta vivo. Perfettamente vivo nel momento stesso nel quale mi chiedo che cosa ci faccio qui. E allora, allora, allora teneramente allungo una mano nel taschino della camicia e, avvinghiato all'attesa, trovo il morbido pacchetto di sigarette. Trovo la sigaretta che da ore aspettava me. Me ne ero privato, in un esercizio di straordinaria, religiosa disciplina. Il senso della privazione pilotata. P.I.L.O.T.A.T.A. Papa. India. Lima. Oscar. Tango. Alfa. Tango. Alfa. Mi senti? Mi senti? Mi sentiiiiiiii? Si spegne lontana una voce in una ricetrasmittente militare o paramilitare o da guerriglia. Da guerriglia credo. M-i s-e-n-t-i-?... Onde elettriche. Trascurabili ora. Ora che il fumo, leggermente illuminato dalla luna, è lui stesso una meravigliosa onda. Sospesa nell'aria. Incurante della gravità. Di qualsiasi azimut. Libera di scegliere la propria direzione. Di sciogliersi dove vuole. Di sparire dove vuole e dove avrà piu' senso sparire. O forse alcuno. La sigaretta ed io. Infilzati dentro  la notte, come fossimo saltati da diecimila metri, un tuffo in piedi. Entrambi. Abbracciati. Non puoi startene solo, in una notte così. Non puoi startene solo mai. Lo ammetti, con noncurante candore: il tuo modo di vedere il mondo dipende (forse.) anche da lei.

2 commenti:

  1. No, il suo modo di vedere il mondo non puo' dipendere anche da lei. La tensione e' tale da far vibrare anche l'ambiente che circonda noi lettori comodamente seduti nelle nostre abitazioni. Si sente il suo stato d'animo vigile e teso. "Lei" potrebbe contribuire a distogliere i pensieri per qualche attimo, a sciogliere la muscolatura ormai fasciata come fosse costretta da un bendaggio troppo compressivo ma il mondo lei, Gianluca, lo conosce di persona. Per tutto quello che i suoi occhi hanno visto, il suo cuore sofferto, il suo animo elaborato. "Lei" puo' essere stata il sostegno momentaneo ma non la lente attraverso la quale vedere il mondo e tantomeno la protagonista. Saluti. Mariella nonche' Mamibau

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