Raccontare


SPAZIO ALLE STORIE CHE NON SONO STATE RACCONTATE ALTROVE. ALLE PERSONE INCONTRATE E RIMASTE SUL TACCUINO. OPPURE A QUEI PENSIERI CHE MI PASSANO PER LA TESTA VELOCI COME UNA PALLOTTOLA: SE NON LI FERMASSI, LI PERDEREI.

sabato 21 maggio 2011

Prudenza, si uccide


La Svizzera, après coup, si allinea sulle posizioni dell'Unione europea e annuncia sanzioni contro 13 esponenti del regime di Damasco, presidente escluso. Varrebbe la pena ricordare che la Confederazione è depositaria delle Convenzioni di Ginevra, che possono essere applicate in senso esteso anche al caso siriano. Berna invoca, indirettamente, ragioni di realpolitik per la sfumata presa di posizione nei confronti della repressione delle proteste in Siria. Siamo un piccolo paese e facciamo una politica internazionale ancora piu' piccola.

5 commenti:

  1. Capisco il Suo disappunto. Tuttavia sono ancora più proccupanti certe tendenze nel nostro paese che vorebbero ridurre la politica estera da piccola a inesistente, perchè considerata non necessaria se non inutile, trasformando la Swizzera in una fortezza. Allora temo che Lei scriverebbe come titolo: silenzio, si uccide.
    Donatella

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  2. Cara Donatella, la ringrazio per la sua precisazione. Devo tuttavia aggiornare il mio post E' del 24 maggio la notizia che anche la Svizzera, allineandosi sulla decisione dell'Unione europea, congelerà i fondi bancari del presidente siriano Bashar el Assad.

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  3. Caro Gianluca,

    ecco un’informazione che non conoscevo, ma ne sono contenta : è une buona notizia, un passo avanti.
    Per altro mi chiedo se la Swizzera non potrebbe fare qualche cosa di più concreto nel ambito più generale della primavera araba. Mi spiego. Pochi giorni fà in Ticino si è svolto un convenio sul nostro federalismo. Ascoltando i pareri dei vari intervistati, ho pensato alla lotta di chi sta cercando d’instaurare la democrazia nei paesi arabi. Al di là della struttura constituzionale che il federalismo sottointende, l’aspetto maggiormente interessante è il suo sottile equilibrio tra diverse entità e communità, malgrado le sue difficoltà, lentezze, compromessi, senza dimenticare che è un processo mai acquisito e senza fine. I paesi arabi si caratterizzano spesso da mosaici di minoranze, gruppi e communità la cui coabitazione, rispetto e rappresentanza causano non pochi problemi. E lì forse la Swizzera potrebbe offrire perizie interessanti. Senza imporre, senza dare lezzioni ne esportate ricette tecnico-giuridiche pronte da sfornare, ma proponendo fori e piattaforme dove scambiare vissuti ed esperienze, e proveddendo così “food for thought” per chi tenta nei paesi arabi di andare avanti con la trasformazione dei sistemi politici.
    Sinceramente non sò se queste mie idee, non avendo l’esperienza dall’interno del mondo arabo, siano realistiche oppure completamente azzardate.

    Donatella

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  4. Cara Donatella, devo aggiungere che ora la Svizzera, di nuovo allineandosi sulla posizione dei partner europei, ha deciso di congelare anche i conti del presidente siriano Bashar al-Assad. Personalmente ritengo queste misure secondarie e pure ridicole, ma la parola giusta sarebbe: ciniche. Di fronte a cio' che sta succedendo in Siria, ai racconti che riusciamo ad accogliere, l'Europa reagisce pensando ai soldi. Soldi che, i gerarchi delle autocrazie mediorientali e nonsolo, hanno distribuito in tutto il mndo. Non saranno quindi i conti congelati in Europa e in Svizzera ad impensierire (piu' di tanto) il presidente Siriano. Sul federalismo: mi ricordo di averne sentito molto parlare in Afghanistan, da esponenti dell'opposizione chiamiamola democratico-progressista. Ma ne davanio una interpretazione esclusivista, in sostanza augurandosi che con un sistema federalista il sud del paese, quello decisamente controllato dai Talebani, avrebbe cessatod i essere un problema per il resto dell'Afghanistan. Credo che nessuno, in Medio Oriente, ha un problema con un sistema di governo centralizzato, anche fortemente centralizzato: il vero problema è l'autoritarismo e la corruzione. So che, questa, è una risposta che non coglie appieno la portata della sua riflessione.

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  5. Caro Gianluca,

    Mi rendo ben conto che la mia percezione delle problematiche del Medio Oriente è quella di chi non ci è immerso e la distanza fa che i miei commenti o reazioni rischiano di essere maldestri. Le sue risposte mi sono dunche molto preziose per migliorarne la comprenzione.
    Tornando al argomento del federalismo, non avrei forse dovuto usare quella parola, anche se è stata il punto di partenza della mia riflessione. Di fatti non mi riferivo tanto alla struttura statale che alla capacità di assicurare la convivenza di elementi linguistici, religiosi o etnici diversi.Ciò non è incompatibile con un sistema centralizzato a patto che acceti, rispetti e protegga questi elementi. Tuttavia se il centralizmo è troppo forte, la tentazione può essere più grande di ignorarli.

    Donatella

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